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"Giorno quarantena numero....."

  • Immagine del redattore:  Maria Bucci
    Maria Bucci
  • 17 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min




Il weekend non è più distinguibile dal resto della settimana, il mondo fuori dalla finestra sembra ovattato. Molti hanno la sensazione di vivere un tempo sospeso, un tempo quasi vuoto e inutile perché non può essere utilizzato come eravamo soliti fare. Altri sostengono che sia un tempo recuperato, pensiamo alle mamme lavoratrici che non riuscivano a trascorrere il tempo desiderato con i propri figli, oggi apprezzano e nutrono ammirazione verso le mamme “a tempo pieno” ; gestire la casa e figli h24 non è poi così semplice..

Altri vivono la quarantena con innumerevoli preoccupazioni per il futuro, rimuginando sui possibili scenari nefasti che la mancata apertura delle proprie attività comporterà in futuro.

Altri pensano ai propri cari lontani, residenti nelle regioni maggiormente colpite dal virus, altri sperimentano sensi di colpa per aver lasciato i propri genitori in case di riposo i quali non dispongono di dispositivi di ultima generazione e possono quindi solo ascoltare la loro voce o affidarsi agli operatori per pochi minuti di videochiamate.......


In questo periodo è cambiata la gestione del proprio tempo, degli spazi e anche obiettivi e finalità si modificano. « Eravamo abituati a vivere le giornate programmando ora per ora la nostra agenda “ Oggi, ci sembra quasi di essere intrappolati in una grande bolla le cui pareti sono costituite da un tempo vuoto ed incerto.

Siamo cresciuti in una società che non è abituata a sentire e mostrare le emozioni negative

Ci si è sempre mostrati forti, capaci, sorridenti ed entusiasti.


Come gestiamo questi pensieri e sensazioni ?

A volte cerchiamo di distrarci, dicendoci che non bisogna pensarci, altre volte proviamo a sostituirli con pensieri positivi: "andrà tutto bene", altre ancora provando a fermarli cercando ulteriori prove o spiegazioni..

Ma essi, a volte, ritornano più forti di prima, ..

Come possiamo, allora, trattare questi pensieri ?

Proviamo a

- prender nota dei pensieri più ricorrenti

- cerchiamo di dargli un nome - lasciamo che stiano lì, considerandoli come una normale funzione della mente - guardiamoci attorno

- connettiamoci con la persona che vogliamo davvero essere (es. essere solidale, cooperativo con le persone, protettivo verso me stesso..) - programmiamo le giornate in funzione della persona vogliamo essere..


Noteremo che questi pensieri a volte hanno funzionato come un filtro alterando il modo in cui vediamo le cose.

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